Il Salento è, per molti, sinonimo di mare e spiagge e in effetti, in questo incantevole territorio della Puglia meridionale, le coste sono davvero spettacolari e bagnate da acque cristalline.
Eppure il Salento ha un patrimonio storico e culturale straordinario che comprende monumenti famosi come la Basilica di Santa Croce a Lecce o il Castello Angioino di Gallipoli e altri meno noti: proprio fuori dal centro di Gallipoli, bellissima cittadina affacciata sullo Ionio, si trova un luogo dal valore inestimabile che il FAI ha inserito tra i Luoghi del Cuore. Si tratta della Chiesetta di San Pietro dei Samari, un luogo eccezionale che, nonostante oggi sia in stato di abbandono, rivela tutta la sua importanza architettonica e storica.
Quello del Fai (Fondo per l’ambiente italiano) è il più grande censimento spontaneo del patrimonio culturale in Italia, promosso in collaborazione con Intesa Sanpaolo. È un modo in cui i cittadini possono arrivare a cambiare il destino di luoghi a loro cari: in centinaia, dal 2003 a oggi, proprio grazie ai “I luoghi del cuore” del Fai, sono stati recuperati, restaurati, tutelati e valorizzati.
La Chiesetta di San Pietro dei Samari: il gioiello bizantino del Salento
La Chiesetta di San Pietro dei Samari si trova lungo la strada che collega Taviano a Gallipoli, proprio a ridosso della statale che porta a Santa Maria di Leuca: è immersa nella lussureggiante macchia mediterranea, nel cuore del Parco Regionale Litorale di Punta Pizzo-Isola di Sant’Andrea.
Vi ritroverete in aperta campagna, in quella che un tempo era chiamata Palude de li Foggi, a due passi dalle morbide dune sabbiose che caratterizzano la costa gallipolina.
Non aspettatevi di riconoscere subito l’edificio, essendo stato quasi inglobato a una costruzione più recente dell’800, aggiunta per accogliere i pellegrini che in passato raggiungevano questo luogo di culto.
Lo stesso ingresso originale è scomparso e, per poter accedere alla struttura, bisogna usarne uno situato all’ombra del campanile, anch’esso aggiunto in epoche successive.
Il nome della chiesa rimanda alla presenza di un canale, il Fosso dei Samari, che porta acqua dalle Serre Salentine dell’entroterra fino al mare.
Ciò che rende assolutamente preziosi questo edificio di culto è la sua mancata contaminazione con quello stile barocco che nel ‘600 si diffuse praticamente in tutto il Salento: la Chiesetta di San Pietro dei Samari è, infatti, bizantina, con tanto di coppia di cupole in asse che è sostanzialmente un unicum in tutto il territorio.
Un luogo da salvare e preservare
Della chiesa originaria è rimasto purtroppo ben poco, ma le due cupole sono ancora lì a testimoniare il suo antico fascino: sormontano due ambienti quadrati praticamente spogli, dove però potrete notare le volte che sorreggono le cupole esterne, i resti dell’abside rivolto a est (secondo il rito greco) e le due nicchie ai lati dove si presume fossero posizionati reliquiari e statue.
Il pavimento è scomparso e camminerete sulla terra battuta: nello stesso modo è scomparso l’altare, gli affreschi che decoravano le pareti ora spoglie e umide ma soprattutto manca un dipinto realizzato tra il ‘500 e il ‘600 da Giovanni Andrea Coppola, raffigurante gli Apostoli Pietro e Paolo.
Uscendo dalla chiesa, davanti alla quale si trova anche un antico pozzo, potete notare sulla cornice superiore dell’avancorpo, una scritta che attribuisce la costruzione della Chiesetta di San Pietro dei Samari a un certo Ugo di Lusignano e che risale al 1148. L’iscrizione racconta che questo valoroso cavaliere, che avrebbe partecipato alla nona Crociata in Terra Santa, abbia costruito la chiesa nel punto esatto in cui, secondo la leggenda, lo stesso San Pietro fondò una chiesa, vi celebrò una messa e vi battezzò San Pancrazio.
A Gallipoli, Il Residence Orsa Minore, oltre ad offrire valide soluzioni di alloggio per giovani e famiglie, risulta avere una posizione strategica per raggiungere i numerosi monumenti che ospita questa splendida città.
