Il Salento, e in particolar modo Gallipoli, splendida terra ricca di tradizioni culturali e culinarie, durante il periodo pasquale vivacizza le tavole con piatti eccellenti e tipici dolci pasquali.
Citando i più famosi: la coddhura,lu caddhuzzu e la pupa!
La cuddhura
La coddhura proviene da un termine greco “kollura” che sta a significare ciambella. Ha infatti, la forma di una ciambella intrecciata. Anticamente rappresentava una tradizione dei più poveri che con limitati e basilari ingredienti, creavano un dolce da offrire come regalo per i più piccoli. La coddhura viene intesa come segno di augurio e gioia! Assume anche una veste religiosa segno di pace e rinascita, da mangiare insieme ai propri familiari e amici più cari dopo il periodo di quaresima.
Le forme sono varie e scaturiscono dalla fantasia di chi la produce; colombe, bambole, cuori e chi più ne ha più ne metta.
La coddhura può essere sia una ricetta salata, come il pane o il tarallo sia una ricetta dolce, come la tradizionale pasta frolla.
Inoltre, all’interno viene racchiuso sempre un uovo sodo come simbolo di fertilità che si congiunge armonicamente all’abbondanza rappresentata dal pane.
Lu caddhuzzu
Lu caddhuzzu, che nella lingua locale significa gallo, è un dolce di pasta frolla che replica proprio le sembianze di un gallo. Al suo interno, fra strisce di pasta frolla è racchiuso un uovo sodo.
Nell’antichità questo genere di dolce veniva donato agli uomini durante il periodo di Pasqua come portafortuna e segno di vigore e mascolinità.
La sua realizzazione risulta essere molto semplice. La ricetta prevede farina, zucchero, uova, latte e olio d’oliva e come guarnizione l’uovo sodo. Può a sua volta essere scambiato con un uovo di zucchero o di cacao e piccole praline di zucchero per rendere il tutto più gioioso.
La pupa
La pupa invece, al contrario del caddhuzzu, è indirizzata alle donne. Si tratta di un docce realizzato con lo stesso metodo e ingredienti del caddhuzzu, si tratta soltanto della versione femminile, infatti ha la forma di una bambolina. Anche la pupa contiene un uovo sodo tra le sue strisce di pasta frolla all’altezza della pancia, come ovvio segno di fertilità e augurio.
Inoltre la pupa viene spesso guarnita con praline di zucchero, zuccherini colorati e nastrini di svariati colori, principalmente rossi, perché il rosso richiama il concetto dell’amore e della passione.
Questa tradizione culturale e culinaria di scambiare come regalo durante il periodo di Pasqua, questi particolari dolci è ancora oggi molto in voga in Salento, soprattutto a Gallipoli dove si dice sia nata questa tradizione.
